Ho trovato uno strano oggetto

Ho trovato_coverRodolfo Sabbadini condensa in questo libro i primi, principali risultati di sei anni di attività professionale e di ricerca nell’ambito dei gruppi di gioco finzionale, mostrando di saper coniugare sapientemente l’Analisi Transazionale di Eric Berne, in particolare il concetto di “copione”, con il Conversazionalismo di Giampaolo Lai.I gruppi di gioco finzionale sono “gruppi di apprendimento”, composti al massimo da una dozzina di partecipanti, perlopiù professionisti nel settore psicosociale, i quali si incontrano con cadenza settimanale o quindicinale “per favorire lo sviluppo della consapevolezza delle proprie dinamiche intrapsichiche ed interpersonali” (p. 38, numero da verificare con quello delle ultime bozze), usando una modalità di lavoro piacevole, divertente, “felice”, cioè la tecnica dei giochi finzioni. Un gioco finzionale è un esercizio dell’immaginazione, della fantasia, apre all’universo del possibile, come il gioco dei ruoli, le sceneggiature simulate, lo psicodramma ecc.: uno del gruppo, il giocatore o attore protagonista, inizia il gioco immaginando di trovarsi in una qualche situazione, finzionale appunto, e comincia a raccontarla: cosa vede, sente, fa, chi c’è attorno a lui, persone, oggetti, quali pensieri e sentimenti esperisce ecc.; quando un secondo giocatore-attore si inserisce nella finzione assumendo il ruolo di interlocutore, ecco che il monologo avviato dal primo diventa dialogo; se poi gli interlocutori, via via, aumentano, danno luogo a un gioco finzionale di gruppo, il cui esito sul piano dialogico assomiglia a una vera e propria pièce teatrale. Finito il gioco, il gruppo lo commenta, dà feed back, individua i possibili “motivi narrativi”, cioè i temi dominanti, che hanno caratterizzato le parole del protagonista e lavora su di essi cercando di rintracciare uno o più fili conduttori che li colleghino. Tutto l’incontro viene audioregistrato, cioè ancorato alle parole effettivamente dette, non al loro ricordo.

Prefazione di Presentazione di  Andrzej Zuczkowski – professore di Psicologia della Comunicazione presso l’Università di Macerata