Il termine counselling sta a indicare l’intervento professionale che si realizza attraverso un processo di apprendimento interattivo del cliente che lo abilita a prendere una decisione riguardo a problemi che lo coinvolgono, oppure a chiarire ed esplorare modi di vivere alternativi a quelli che sta adottando ora e, infine, ad attuare comportamenti congruenti con le decisioni e gli apprendimenti maturati.
Il counselling drammaturgico si articola essenzialmente in due fasi. La prima fase prevede che il counsellor e il cliente collaborino nella costruzione di una storia che avrà come protagonista l’alter ego del cliente. Il prologo della storia descrive l’attuale situazione problematica (A) del cliente, l’epilogo corrisponde alla condizione felice – o meno infelice – (B) alla quale il cliente intende pervenire. La coppia cliente – counsellor lavorerà per descrivere le azioni che permetteranno al protagonista della storia di passare dalla condizione A alla condizione B. La seconda fase prevede che il cliente sperimenti con il counsellor, interpretandolo come se fosse un attore, il ruolo dell’alter ego che hanno costruito insieme.
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La professione di counsellor può essere esercitata ai sensi di quanto disposto dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 4