Supervisione del 14-5-2017

Week end di supervisione alla Scuola di counselling SCD.
Anche in questi due giorni abbiamo letto i casi presentati alla luce della recente concettualizzazione di Giampaolo Lai, riconducibile alle diverse declinazioni della nozione di “assoluzione”. Tale prospettiva ci è parsa particolarmente funzionale all’intervento di counselling, dove ci proponiamo essenzialmente di lavorare sulle conseguenze delle azioni agite dal cliente e dai suoi interlocutori, oppure di collaborare alla progettazione di azioni che il cliente medesimo potrà attuare in futuro.
Come ci suggerisce Giampaolo Lai, quando – come counsellor – invitiamo il cliente a riflettere sulle strade che gli si possono presentare per uscire dalla sua impasse, per risolvere un problema, potrebbe accorgersi che almeno alcune di queste uscite, di queste soluzioni al problema, passano attraverso la decisione di una assoluzione dell’autore delle “malefatte”. E ciò perché il cliente, fatti i suoi conti, si accorge che la scelta di assolvere chi “gli ha fatto un torto” è – per lui – meno “costoso” del pretendere il risarcimento del danno.